Reportage del viaggio in India

Luce d'Amore - Onlus

Pellegrine in India

17 gennaio – 1° febbraio 2023

 

 

Non è ancora l’alba quando due “gallinelle” stanno per prendere il volo e realizzare il desiderio tanto sognato, ma distrutto dall’apparire del Covid nel 2020: raggiungere in India i “nostri bambini” e visitare i luoghi in cui visse e operò la zia, madre Cesira Gallina, salesiana.
Pioniera in questa terra fu creatrice di grandi opere a favore dei più piccoli, degli ultimi, tra cui le ragazze e le donne. Un unico movente: l’Amore nello spirito di don Bosco e di madre Mazzarello.
Aveva solo 22 anni quando vi giunse, ma i sogni e l’ardore missionario erano grandi e non si spensero mai, neppure davanti a mille difficoltà, sempre superate con tenacia e con il sorriso. Di lei si può dire,come affermarono per mons. Maritano: “Era autorevole, ma non autoritaria!”.

La base? Gli istituti salesiani femminili, specie a Mumbai e da lì a Chennai (Madras), raggiungendo le varie missioni, sparse in questi territori. Accanto a noi -Serenella e Mariagrazia- è sempre stata presente la beata Chiara Luce, esempio da far meglio conoscere alle bambine e alle ragazze, soprattutto alle universitarie in quei locali costruiti appositamente dalla zia: in particolare l’Università Auxilium.

Grandi le emozioni provate, specialmente abbracciando molte delle bambine adottate a distanza con la ONLUS.

Ogni stanchezza, dovuta al clima (dal pieno inverno al caldo umido; le distanze, spesso non brevi e in luoghi talvolta impervi…), è scomparsa cancellata dall’accoglienza gioiosa, generosa e fraterna. Da ex allieva quanti ricordi… Da nipoti, quanti ancora… Se poi, dopo la morte prematura della mia mamma Serena -e qui parlo in prima persona- ella si definiva “la tua mamma missionaria”, come non far mio e nostro il suo messaggio?

 

Non è stato un viaggio turistico, e non lo volevamo tale, ma un vero viaggio “missionario”, pur scoprendo meraviglie e storia di questo immenso Paese dai mille colori, dalle danze, dal sorriso e dallo sguardo luminoso.
E un dono ci attendeva all’arrivo: la festa per il mio compleanno.

Sì, era proprio il 18 gennaio e, con la Messa celebrata per questa ricorrenza nella cattedrale del SS. Nome di Gesù, iniziava il nostro cammino al cui termine verrà festeggiata, nel suo ormai prossimo anniversario, anche Serenella.
Tutto ciò è riferito per descrivere l’atmosfera fraterna che ci circondava, proprio come nel 2016 al ritorno dal viaggio nel Bénin, in Africa.

Suor Aruna, da noi tanto benvoluta e lei stessa legata affettivamente anche a Chiara ‘Luce’, ha ideato con le superiore e le suore che ci ospitavano nel Centro Maria Mazzarello gli itinerari utili a conoscere e condividere la loro realtà.

Non ci si è bloccate davanti alle distanze o all’eventualità di meno “comfort occidentali” e ci si è immerse in quel “mondo”, circondate da delicate premure e dalla gioia del dono reciproco.

Come non iniziare a scoprire la fantastica città di Mumbai (Bombay, nel passato)?
Con una popolazione stimata di 12.442.373 di abitanti, e con i suoi 31.214.047 ab/km² è la prima città per densità di popolazione al mondo.

Insieme con la vicina periferia di Navi Mumbai e Thane, forma un agglomerato urbano di 21 milioni di abitanti, rendendola tredicesima area metropolitana più popolosa del pianeta. Tutto ciò, unitamente al traffico frenetico, può far comprendere il perché dell’altissimo livello di inquinamento e il perché delle sue baraccopoli, le più grandi dell’Asia.

Un’inaspettata sorpresa: dopo aver ammirato la “Porta dell’India” davanti al mare Arabico -dove sbarcarono le nostre missionarie- suor Manisha ci ha fatto compiere su un autobus scoperto il tour per la città, in particolare nel lato “vittoriano”, ancor oggi ricco di storici palazzi.

Che raffronto con la povertà del popolo… Lo si ama ancora di più, colpiti dalla serenità e dal sorriso con cui ti accolgono e ti fanno sentire una di loro, nonostante le 1000 diversità che potrebbero separarci.

Rientrate nel Centro i bambini ci hanno accolte con grandi espressioni di affetto e di rispetto. Che commozione in questo primo impatto con i piccoli. Numerosissimi giungono verso le otto del mattino e vi rimangono per dodici ore, tra studio, giochi, canti, sport… Molti di questi sono “bimbi della strada”; nei loro occhi serenità e gratitudine; desiderio di apprendere e poi di affermarsi nella vita.

Felici per quanto ricevono e di quel poco che hanno, colmi di speranza nel domani, ma in un domani di pace e di uguaglianza pur nelle svariate differenze di lingua, cultura e religione.

Dopo la cena il meritato riposo, necessario anche per il cambio del fuso orario.