Voci di riconoscenza e di supplica – Anno 2016

Luce d'Amore - Onlus

Voci di riconoscenza e di supplica – Anno 2016

 

Quante grazie ti chiediamo Chiara…Tutti in questo mondo hanno bisogno, ma il dono più grande che ci puoi fare è quello di intercedere presso il tuo caro amico Gesù. È il dono della fede vera: con quella potremo poi “correre” con voi in Cielo… Anch’io ti amo, Gesù caro! Maria Grazia A.

Volevo testimoniare che la mia completa conversione è avvenuta dal momento che ho conosciuto la storia di Chiara; ogni giorno lei mi dona una forza incredibile per affrontare la vita. Elena B.

Dolcissima Chiara, penso sempre al tuo coraggio e sempre, ormai da anni, parlo di te ai ragazzi del catechismo e a quanti sono nella malattia. Grazie per la forza che mi doni; ti voglio bene! Lina Di G.

Chiara bella, tu trasmetti tanta pace. Quando ti guardo piango di gioia, perché nei tuoi occhi vedo tanta speranza e posso sentire Gesù. Lucy Butterfly – Torreon (Messico)

Sono stato il 30 marzo in pellegrinaggio a Sassello con un gruppo di Genova per visitare i luoghi dove ha vissuto la beata Chiara “Luce” Badano. Accompagnati dalla signora Milly sono rimasto profondamente colpito dalla storia di questa straordinaria vita. È stata una persona meravigliosa; non ci sono parole adatte, nomi o aggettivi per definire “un’anima celestiale” che ha saputo amare così tanto Gesù e Maria, anche nelle situazioni fisiche e psicologiche più difficili della sua breve e intensa vita, sino ad accettare la terribile malattia col sorriso sulle labbra.  Desidero di poter collaborare con la vostra Associazione per divulgarne la figura e cooperare al Progetto Bénin, in memoria della mia amata sposa Maria Teresa, volata in cielo. Grazie, per quanto fate e avete fatto! Paolo C.

Dal Granducato del Lussemburgo: “Almeno una volta per settimana vado a far visita a un’ammalata di 83 anni, colpita dal morbo del Parkinson. In una di queste mie visite le ho donato un’immaginetta con la preghiera alla beata Chiara Badano. Passano alcune settimane e mi accorgo che l’ammalata è sempre più debole. Il 14 febbraio la trovo seduta in poltrona davanti alla finestra aperta. Respira e parla con difficoltà. “Soffoco”, mi dice. Desidero semplicemente farle sentire la mia presenza. Inaspettatamente estrae l’immaginetta di Chiara: “Lei ascolta le nostre preghiere…”, mi dice a gesti e con parole articolate con difficoltà, ma il suo sorriso mi coinvolge; penso d’esser riuscito a comprendere tutto: nella prova della sua malattia avanzata e nella totale dipendenza, riceve forza!” B. B.

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